giovedì 16 maggio 2013

 
 
 
 


GERMANIA E L ' EMIGRAZIONE DELL' EUROPA DEL SUD   
 
BERLINO - L'emigrazione dall'Europa del sud verso la solida e benestante Germania è una realtà, in crescita esponenziale dall'inizio della crisi, come ricordano le statistiche. Eppure Berlino può fare di più. E in una situazione limite per la disoccupazione giovanile in alcuni Paesi dell'eurozona, fa sapere di voler accogliere ancora più forza lavoro dall'Europa del sud. Del resto ne ha bisogno.
La Germania, ha osservato oggi il ministro tedesco degli Interni, Hans-Peter Friedrich, deve agevolare l'immigrazione dai Paesi mediterranei dell'eurozona. «Prima di tutto il nostro compito è esaurire il potenziale che abbiamo nell'Europa del sud, nel nostro spazio comune della moneta unica», ha spiegato Friedrich intervenendo a Berlino al secondo vertice federale sulla demografia, cui ha partecipato anche la cancelliera Angela Merkel. Per il ministro sul fronte del lavoro innanzitutto occorre che la Germania sfrutti in pieno il proprio potenziale, con una migliore formazione della forza lavoro locale. Ma poi l'economia tedesca si deve rivolgere all'Europa del sud, dove la disoccupazione giovanile è alta. Solo successivamente Berlino deve guardare verso Paesi al di fuori dell'eurozona.
La cancelliera Merkel, tendenzialmente più aperta verso l'immigrazione di quanto non sia il suo ministro degli Interni, nel suo intervento ha ricordato come occorra «fare di più per aumentare la mobilità in Europa».

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