giovedì 23 febbraio 2012

ANNO RECORD PER BERLINO

In sintonia con il buon andamento dei flussi turistici generali, a Berlino il 2011 è stato un anno record anche per quelli legati agli eventi, che rappresentano una leva straordinariamente importante per l’economia della città.

Il numero degli eventi ospitati è salito a 115.700 (+2% rispetto al 2010), ma soprattutto sono aumentati del 7% i partecipanti, 9,7 milioni, e del 9% il numero di pernottamenti, 6,05 milioni. Quest’ultimo dato è particolarmente importante perché indica un allungamento della durata media degli eventi (1,9 giorni) e perché inserito nelle performance globali degli hotel berlinesi indica che gli eventi hanno generato più di un quarto dei pernottamenti totali.

“Continueremo a fare il massimo per rafforzare ulteriormente l’appeal della destinazione: il nuovo aeroporto (Berlin Brandenburg Airport, la cui apertura è prevista a giugno 2012, ndr), e i nuovi collegamenti aerei, saranno una tappa importante nel percorso che porterà la città a diventare una metropoli internazionale con un'alta attrattiva per i maggiori eventi internazionali" dichiara Burkhard Kieker, CEO di VisitBerlin. "E per fare fronte a una domanda in crescita dovremo aumentare il numero delle location per eventi".

Molto importante è l’impatto economico e sociale generato dagli eventi: il fatturato generato è salito (del 10% rispetto al 2010) a 1,8 miliardi di euro, raddoppiando rispetto a dieci anni fa, e il numero di addetti impiegati full-time nel settore consta in 34.000 persone, 2.000 in più rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda le location, a far la parte maggiore sono gli alberghi, che hanno ospitato 101.000 eventi (+6%) e 5,9 milioni di partecipanti (+7%); in calo invece le performance dei centri congressi, che hanno ospitato l’8% in meno di eventi (2.200), e le altre location, che ne hanno ospitati 12.500 (-18%).

Guardando alla committenza, resta il primato del corporate, che ha organizzato il 72% degli eventi; i partecipanti agli eventi (tutti) sono per l’80% tedeschi e per il 20% internazionali.