lunedì 26 novembre 2012

GERMANIA Fiducia in Crescita Indice Ifo

Pil della Germania nel terzo trimestre viene confermato a +0,2% rispetto al secondo trimestre, in base alla lettura finale. Lo comunica l’istituto di statistica.
La crescita economica tedesca nel terzo trimestre e’ stata sostenuta in particolare dalle esportazioni e dai consumi.
Altra notizia positiva per la Germania è la crescita a sorpresa dell’indice Ifo che misura la fiducia delle imprese tedesche segna un rialzo, il primo dopo sei mesi di calo, a 101 punti contro i centi registrati a ottobre.

venerdì 16 novembre 2012

Studenti, fuga dalla crisi
Berlino è la terra promessa

          Un esodo, come negli anni '60
                     
Dal Sud Europa alla Germania: boom di immigrati. Nei primi sei mesi del 2012 sono arrivati 447.000 stranieri. Affitti per tutte le tasche e maggiori chance di lavoro; i tecnici sono i più richiesti
di Roberto Giardina da Quotidiano.net

Berlino, 16 novembre 2012 - Tutti a Berlino. Dall’Europa del sud per sfuggire alla disoccupazione i giovani cercano fortuna a casa di Frau Angela. Un’invasione, un esodo, come negli Anni Sessanta. Allora gli emigrati giungevano con la valigia di cartone, per lavorare alla catena di montaggio, alla VW o alla Mercedes, o per scendere nelle miniere della Ruhr. Oggi vengono giovani diplomati, dalla Spagna, dal Portogallo, dal nostro paese. Gli italiani nella capitale erano circa 12mila, fino a pochi anni fa (600mila in tutto il paese). Oggi sono 24mila, secondo quanto risulta alla nostra ambasciata. Per la polizia, sarebbero oltre 50mila. Non tutti, infatti, comunicano l’espatrio all’Aire, il registro degli italiani all’estero.

Berlino è oggi quello che era Parigi negli Anni Venti, o la Londra ruggente dei Beatles. Si trova un alloggio economico (ma i prezzi salgono), si mangia con poco, e neanche male. A tutti si offre una prima chance: fammi vedere quel che sai fare, poi magari si dice ‘nein, cambia mestiere’, con franchezza. Almeno non si perde tempo. I tedeschi sono ospitali, il grande, unico ostacolo, è la lingua. Sapere il tedesco è indispensabile, solo in alcuni settori molto specializzati si sopravvive con l’inglese.

Ieri le autorità hanno comunicato i dati per il primo semestre: da gennaio a giugno sono arrivati in tutto il paese in 501mila, 66mila in più rispetto allo stesso periodo del 2011, un aumento del 15 %. Già l´anno scorso, l´incremento aveva raggiunto il 20. La maggior parte proviene dall’Unione Europea: sono 306mila, il 24 % in più. I disoccupati fuggono dalla Grecia: a casa, non hanno speranze. Sono stati 15.700, un aumento del 78 %, dalla Spagna sono arrivati in 11mila (+ 53), arrivano anche dalla vicina Polonia, e dall’Ungheria. Per gli italiani il calcolo è meno preciso, per la nostra tendenza a evitare complicazioni burocratiche. Dovrebbero registrarsi dopo tre mesi, pochi lo fanno, in attesa di vedere come andrà a finire l’avventura.

La loro bibbia è il manuale di Simone Buttazzi e Gabriella di Cagno, «Tutti a Berlino- guida pratica per gli italiani in fuga» (Quodlibet Editore – 12 euro), appena pubblicato, che spiega quel che c’è da fare, e gli errori da evitare. «Bisogna armarsi di santa pazienza e di mostruosa disciplina», spiega Simone, giunto a Berlino da Bologna sei anni fa. Vive facendo il traduttore. Gabriella, barese, ha studiato e vissuto a lungo a Firenze, per fuggire in Prussia nel 2007. Ha trovato la sua strada come maklerin, agente immobiliare. Gli italiani più fortunati danno la caccia alle case, e contribuiscono al boom dei prezzi e degli affitti, complicando la vita ai connazionali con pochi soldi in tasca.
Berlino parla italiano, e ha un cuore azzurro, la Potsdamerplatz costruita dal genovese Renzo Piano. I ristoranti che battono il tricolore sono oltre mille, buoni, veri e finti, gestiti da arabi, da russi, persino dai tedeschi (che non sono i peggiori). In attesa di venire scoperto come pittore o pianista, si può finire in cucina, un cuoco guadagna bene, ma i prussiani non amano i dilettanti. Qualunque cosa si sappia fare, o si creda di saper fare, è meglio non contare sull’arte di arrangiarsi. L’economia tedesca non è in crisi, caso mai rallenta, ed ha bisogno di tecnici¸ gli ingegneri preferiti agli architetti, di medici, di meccanici. Per i letterati è dura, anche in riva alla Sprea.
Crisi: esodo greci verso Germania +78% in primi 6 mesi 2012

(ANSA) - ATENE, 16 NOV - Mentre molti greci che stanno soffrendo per la grave situazione economica rimproverano le loro attuali condizioni alla Germania come responsabile delle rigide misure di austerita' varate dal governo di Atene, il numero dei loro connazionali che ha deciso di emigrare sul suolo tedesco e' notevolmente aumentato nei primi sei mesi di quest'anno rispetto al passato. Lo riferisce il quotidiano Kathimerini citando dati diffuso dall'istituto nazionale di statistica.
Il numero dei greci immigrati in Germania tra gennaio e giugno di quest'anno e' aumentato del 73%. Cinque anni fa c'erano circa 295.000 greci residenti in Germania ma con la Grecia arrivata ormai al quinto anno consecutivo di recessione e con un tasso di disoccupazione del 25,4%, il loro numero sta aumentando rapidamente.

lunedì 12 novembre 2012

GERMANIA 47 milioni di pernottamenti
 
Buono l’andamento turistico nella repubblica tedesca fra gennaio e agosto di quest’anno: oltre 47 milioni di pernottamenti (+ 8,4 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) con un significativo aumento delle presenze italiane (+ 7,3%), addirittura + 9,1 nel solo mese d’agosto, quello più “sfruttato” dai nostri connazionali. Arrivano un po’ da tutto il mondo i visitatori che hanno scelto la Germania come meta per le proprie vacanze. Assieme ai turisti dell’Europa centrale, si sono registrate presenze in aumento anche da Russia, Cina, Giappone.
Nel 2012, secondo le statistiche mondiali, la Germania salirà al terzo posto nel ranking delle mete più visitate al mondo, dopo Stati Uniti, Spagna, precedendo paesi come la Francia, l’Italia, la Cina.
La Germania si conferma terra di immigrazione. Per professioni altamente qualificate e businessman, oltre che per lavoratori dipendenti. Tant’è che nel solo 2012 sono stati concessi ben 6.500 nuovi permessi di soggiorno diversi da quelli per lavoro dipendente. I più numerosi a favore di cittadini americani, occupati soprattutto nel settore educativo come insegnanti di inglese. Seguiti da russi e cinesi che, invece, sono massicciamente attivi nel commercio. L’identikit di questo immigrato del nuovo tipo è in maggioranza maschile (62%), di mezza età (intorno ai 40 anni) con un elevato livello di istruzione (l’80% ha almeno una laurea). Intenzionato, secondo quanto riporta l’Ufficio federale di statistica, a rimanere in Germania per non meno di dieci anni.